Dublino: Mille porte colorate e luci di Natale

Sole, sole e sole a Dublino: Mille porte colorate e luci di Natale

 

g3Anche stamattina ci svegliamo prima della sveglia. Solito caffè in stanza per svegliarci almeno un pò. Oggi preferiamo tornare alla colazione dolce a cui siamo abituati, quindi ci dirigiamo verso Temple Bar, dove ieri ho avvistato un  Costa Coffee. Prendiamo un cappuccino, una cioccolata calda, uno scone ed un muffin. Facciamo colazione con calma e ci avviamo lungo le strade semideserte del quartiere, entrando nei negozietti di souvenir e passeggiando anche un pò sul lungofiume.
Aspettiamo l’orario di apertura della City Hall per visitarne il suo interno. Una guardia gentilissima che ci vede seduti sulla panchina davanti all’ingresso ci dice che aprirà tra poco e in effetti dopo qualche minuto ci fa entrare. Il museo non è nulla di che, ma la sala centrale è davvero molto bella.



Meta successiva è il Wax Museum, il museo delle cere, diviso nell’area con gli scrittori irlandesi più famosi, tra cui Beckett e Wilde, una zona dedicata ai personaggi famosi, come uomini politici e di spettacolo ed una ricostruzione di mondi di fantascienza, come il signore degli anelli e personaggi di fantasia, quali Batman, Obi Wan etc.
Usciti da li, in poco arriviamo al Trinity College (in realtà ci mettiamo un pò di più perchè non vediamo l’ingresso principale e circumnavighiamo le mura esterne della struttura nella speranza di un ingrsso differente che non riusciamo a trovare e che ci costringe a tornare indietro). All’interno ci soffermiamo ad osservare i prati molto curati e spaziosissimi e gli antichi edifici. Vorremmo vedere il Libro di Kells, ma la fila è eccessiva e preferiamo passeggiare un pò senza meta.

Usciamo dal lato opposto e continuamo la passeggiata verso Marrel Square, un giardino circondato dalle caratteristiche casette basse con le porte coloratissime. In uno di questi edifici  è nato Oscar Wilde e a lui è dedicata una statua all’interno del parco. Un ulteriore appartamento è stato adibito a Museo, Numer 29, con una ricostruzione di una tipica abitazione georgiana, interessante per capire gli usi e costumi di una epoca differente dalla nsotra.
Nei dintorni notiamo un silenzio ed una calma quasi irreale. Strade larghissime e poche auto. Eppure siamo di poco lontani dal centro.

Ci incamminiamo verso il St Stephen’s Green, un parco cittadino con un laghetto carinissimo, intorno al quale hanno oramai aperto le bancarelle di Natale. Assaggio un hot dog e dopo poco andiamo anche a pranzo. Scegliamo a caso un posto li vicino che si rivela un’ottima scelta, l’Harrys on The Green, un pub tutto in legno ma molto raffinato, dove mangiamo un Irish Stew, un Omlette e 2 Irish Coffee (caffè con panna e whisky, buono ma troppo grande per finirlo tutto).
Dopo pranzo visitiamo li accanto il Piccolo Museo di Dublino: onestamente non saprei neanche parlarne, se non come una accozzaglia di varia roba. Decisamente da non vedere.


Con un autobus, raggiungiamo l’altro lato de fiume e passeggiamo tra O’Connel Street e tutte le piccole vie pedonali che incrociamo lungo il cammino. Entriamo nei vari centri commerciali, la gente per strada è tantissima, sembra che tutto il silenzio riscontrato in altre vie qua sparisce, come se gli abitanti si raccogliessero in questi pochi chilometri di strada. Intorno è già Natale, notiamo tra l’altro una cura per gli addobbi molto particolare, alberi e decorazioni con meccanismi in movimento, luci e bancarelle ovunque.
Ci fermiamo per due cioccolate calde, uno scone ed un dolcetto da The Earl, un baretto piuttosto squallido in verità, mal frequentato e con una attenzione ai clienti bassissima (basti pensare che mentre nel locale c’erano persone, il gestori pulivano per terra come se non ci fosse nessuno). Ad ogni modo, è utile per riposarsi un pò.

Continuiamo poi la nostra passeggiata allungandoci un pò sul lungo fiume, fino al ponte pedonale Sean O’ Casey. E’ oramai sera ed è bello ossevare le luci che si riflettono sull’acqua.
Ritorniamo così a piedi verso Temple Bar.  E’ sabato ed i pub sono già affollatissimi. Ne scegliamo uno che pur essendo pieno ci sembra frequentato non solo da giovanissimi (per evitare chiasso eccessivo), l’Oliver St John Gogarty, dove prendiamo un sandwith con uova fritte e carne, un hamburger con patatine e due immancabili Guinness!
Dopo cena, breve passeggiata fino a raggiungere l’hotel.

 

– ritorna all’itinerario con i link alle varie tappe del viaggio- 

 

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